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mentono sapendo di mentine

martedì 22 settembre 2009

Rava Party

Torino - Domenica 13 Settembre 2009
Auditorium Giovanni Agnelli - Lingotto


Enrico Rava
Enrico Rava è sicuramente il jazzista italiano più conosciuto e apprezzato a livello internazionale. Da sempre impegnato nelle esperienze più diverse e stimolanti, è apparso sulla scena jazzistica a metà degli anni Sessanta, imponendosi rapidamente come uno dei più convincenti solisti del jazz europeo. La sua schiettezza umana e artistica lo pone al di fuori di ogni schema e ne fa un musicista rigoroso, ma incurante delle convenzioni. La sua poetica immediatamente riconoscibile, la sua sonorità lirica e struggente sempre sorretta da una stupefacente freschezza d’ispirazione, risaltano fortemente in tutte le sue avventure musicali. In cinque decenni di carriera, ha al proprio attivo oltre cento incisioni. Avvicinatosi alla tromba nel 1957, grande ammiratore di Miles Davis e Chet Baker, Enrico Rava comincia a suonare giovanissimo nei club torinesi. Nel 1962 conosce Gato Barbieri, al cui fianco due anni dopo incide la colonna sonora del film di Giuliano Montaldo Una bella grinta. In quegli anni incontra Don Cherry e Steve Lacy, con il quale suona in quartetto tra Londra e Buenos Aires (è in Argentina, nel 1966, che il quartetto registra l’album The Forest and The Zoo). Nel 1967 Rava è a New York, dove rimarrà per circa dieci anni, frequentando musicisti come Roswell Rudd, Marion Brown, Rashid Ali, Cecil Taylor, Carla Bley, Charlie Haden e incidendo anche con la Jazz Composer’s Orchestra di Carla Bley. A partire dal 1972, anno in cui pubblica Il giro del giorno in 80 mondi, il primo disco a suo nome, Rava dirige quartetti (sia nei club newyorkesi, sia in tournée in Europa e Argentina) quasi sempre privi di pianoforte. Le collaborazioni e le incisioni si susseguono, preziose, a ritmo serrato, a fianco di prestigiosi musicisti italiani, europei e americani tra cui Franco D’Andrea, Massimo Urbani, Joe Henderson, John Abercrombie, Palle Danielsson, Jon Christensen, Nana Vasconcelos, Miroslav Vitous, Daniel Humair, Michel Petrucciani, Charlie Mariano, Joe Lovano (con il quale agli inizi degli anni Novanta forma un quintetto), Albert Mangelsdorff, Dino Saluzzi, Richard Galliano, Martial Solal, Archie Shepp e molti altri. Ha effettuato numerose tournée in Stati Uniti, Giappone, Canada, Europa, Brasile, Argentina, Uruguay, partecipando ai più importanti festival (Montreal, Toronto, Houston, Los Angeles, Perugia, Antibes, Berlino, Parigi, Tokyo, Rio de Janeiro e San Paolo). È stato innumerevoli volte eletto musicista dell’anno nei referendum “Top Jazz” indetti dalla rivista «Musica Jazz».I primi anni del nuovo millennio sono stati gratificanti per Enrico Rava. Nel 2002 è nominato Chevalier dans l’Ordre des Arts et des Lettres dal Ministro della Cultura Francese ed è il primo musicista italiano a ricevere il prestigioso Jazzpar Prize, riconoscimento conferito annualmente a Copenhagen da una giuria internazionale, noto come il Nobel del Jazz. Negli ultimi due anni è comparso ai primi posti del referendum indetto dalla rivista americana «Down Beat» nella sezione riservata ai trombettisti di tutto il mondo. Nel gennaio 2004 si è esibito per una settimana al prestigioso Blue Note di New York, bissando il successo alla Town Hall e poi ancora al Birdland. Nel 2004, per ECM, esce il disco Easy Living, seguito da Tati (inciso sul finire del 2004 a New York con Stefano Bollani e Paul Motian), nel 2007 The Words and the Days (inciso in quintetto con Gianluca Petrella, Andrea Pozza, Rosario Bonaccorso, Roberto Gatto) e The Third Man in duo con Stefano Bollani. All’inizio del 2009 ha pubblicato il nuovo dico inciso a New York con Stefano Bollani, Paul Motian, Larry Grenadier e Mark Turner, dal titolo New York Days.


Stefano Bollani esordisce professionalmente a quindici anni. Dopo il diploma di Conservatorio conseguito a Firenze nel 1993 e una breve esperienza come turnista nel mondo della musica pop (con Raf e Jovanotti, fra gli altri) si afferma nel jazz, collaborando con grandissimi musicisti (Richard Galliano, Gato Barbieri, Pat Metheny, Michel Portal, Phil Woods, Lee Konitz, Han Bennink, Paolo Fresu, Miroslav Vitous, Aldo Romano, Toninho Horta, John Abercrombie, Kenny Wheeler, Greg Osby, Martial Solal) sui palchi più prestigiosi del mondo (da Umbria Jazz al Festival di Montreal, dalla Town Hall di New York alla Scala di Milano). Fra le tappe della sua carriera, fondamentale è la collaborazione iniziata nel 1996 (e da allora mai interrotta) con il suo mentore Enrico Rava, al fianco del quale tiene centinaia di concerti e incide numerosi dischi. Il referendum dei giornalisti della rivista specializzata «Musica Jazz» lo proclama miglior nuovo talento del 1998; in quel periodo, mentre guida il proprio gruppo, l’Orchestra del Titanic, si lancia nella realizzazione di un ambizioso disco-spettacolo in omaggio alla musica leggera italiana degli anni Trenta-Quaranta (Abbassa la tua radio con Peppe Servillo, Irene Grandi, Marco Parente, Elio di Elio e le Storie Tese e tanti altri cantanti e musicisti).Nel 2003 a Napoli riceve il Premio Carosone; l’anno successivo la rivista giapponese «Swing Journal» gli conferisce il premio New Star Award riservato ai talenti emergenti stranieri, per la prima volta assegnato a un musicista non americano. Per la prestigiosa etichetta francese Label Bleu realizza quattro dischi: un omaggio allo scrittore Raymond Queneau, registrato in trio con Scott Colley e Clarence Penn (Les fleures bleues, 2002), un disco in completa solitudine (Smat smat, 2003, segnalato dalla rivista inglese «Mojo» come uno dei migliori dieci dischi jazz dell’anno), un disco per trio jazz e orchestra sinfonica con l’Orchestra Regionale Toscana diretta da Paolo Silvestri (Concertone, 2004), un doppio album (I visionari, 2006) con il suo nuovo quintetto e Mark Feldman, Paolo Fresu e Petra Magoni come ospiti. In ambito classico, si esibisce come solista con orchestre sinfoniche come l’Orchestra Regionale Toscana, la Filarmonica ’900 del Teatro Regio di Torino, l’Orchestra Sinfonica “Giuseppe Verdi” di Milano, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con direttori come Jan Latham-Koenig (con cui ha inciso il Concert champêtre di Poulenc per l’etichetta inglese Avie Records), Cristopher Franklyn e James Conlon.Nel 2005 è ospite fisso nel programma televisivo di RaiUno Meno siamo meglio stiamo, di e con Renzo Arbore. È ideatore e conduttore, insieme a David Riondino, della trasmissione musicale Dottor Djembè, in onda su RadioTre (premio Microfono d’argento 2007). Dal 2005 è direttore artistico della rassegna Vivere Jazz Festival, che si svolge ogni anno a Fiesole; nel 2006 è nominato musicista italiano dell’anno dalla rivista «Musica jazz» e il suo Piano solo, uscito per la ECM, è il disco dell’anno. Il 2007 lo vede fra i cinque musicisti più importanti per “Allaboutjazz” di New York, accanto a mostri sacri come Ornette Coleman e Sonny Rollins, ottavo fra i nuovi talenti del jazz mondiale e terzo fra i giovani pianisti secondo il referendum di «Downbeat». Inoltre a Vienna gli viene consegnato l’European Jazz Prize, premio della critica europea, come miglior musicista europeo dell’anno. Il suo ultimo lavoro è uscito in edicola, allegato alla rivista «L’Espresso» nel dicembre 2007. Si tratta di un’incursione nella musica popolare brasiliana,Bollani Carioca, un disco registrato a Rio de Janeiro con importanti musicisti del luogo. Insieme a loro si è esibito in varie città del Brasile ed è stato il secondo musicista, dopo Antonio Carlos Jobim, a suonare un pianoforte a coda in una favela di Rio, il primo dicembre 2007. Da gennaio 2009 compone tutte le sigle del palinsesto di Rai RadioTre. Per l’autunno è in uscita Stone in The Water, il suo nuovo disco inciso a New York per la ECM con Jesper Bodilsen al basso e Morten Lunden alla batteria.

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