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mentono sapendo di mentine

martedì 25 novembre 2008

IL FUNERALE DI NERUDA garofani rossi per Pablo



testo di Renzo Sicco e Luis Sepúlveda
con Gisella Bein, Annapaola Bardeloni, Marco Pejrolo, Giovanni Boni, Macarena Paz Pizarro,
Mattia Mariani, Silvia Nati, Angelo Scarafiotti
musiche di Stomu Yamastha, Inti-Illimani, Victor Jara, Patricio Wang,
Sigur Ros, Violeta Parra
regia di Renzo Sicco


In mezzo alla devastazione, nella sua casa anch’essa fatta a pezzi a colpi d’ascia, giace Neruda, morto di cancro, morto di pena. La sua morte non bastava, poiché Neruda è uomo di lunga sopravvivenza, e i militari gli hanno assassinato le cose: hanno ridotto in frantumi il suo letto felice e la sua tavola felice, hanno sventrato il materasso e hanno bruciato i libri, hanno spaccato le sue lampade e le sue bottiglie colorate, i suoi vasi, i suoi quadri, le sue conchiglie. All’orologio a muro hanno strappato il pendolo e le lancette; e hanno conficcato la baionetta in un occhio del ritratto di sua moglie.
Dalla sua casa rasa al suolo, inondata d’acqua e di fango, il poeta parte per il cimitero. Lo scorta un corteo di amici intimi, capeggiati da Matilde Urrutia.
A ogni nuovo isolato, il corteo cresce. A tutti gli incroci si aggiungono persone che si mettono a camminare nonostante i camion militari irti di mitragliatrici e i carabineros e i soldati che vanno e vengono, su motociclette e autoblinde, che fanno rumore, che fanno paura. Da dietro qualche finestra, una mano saluta. Dall’alto di qualche balcone, sventola un fazzoletto. Oggi sono passati quattordici giorni dal colpo di Stato, quattordici giorni di tacere e morire, e per la prima volta si ode l’Internazionale in Cile, L’Internazionale mugolata, pianta, singhiozzata più che cantata, finché il corteo diventa processione e la processione diventa manifestazione e il popolo, che cammina contro la paura, comincia a cantare per le strade di Santiago a perdifiato, a voce piena, per accompagnare come si deve Neruda, il poeta, il suo poeta nell’ultimo viaggio.
Eduardo Galeano

Nel 2000 Assemblea Teatro in tournée in Sud America ha realizzato lo spettacolo Più di mille giovedì presso il nascente Museo della Memoria di Villa Grimaldi a Santiago del Cile. L’emozione prodotta da tale avvenimento fece nascere nel Comitato promotore l’idea di costruire all’interno del Museo uno spazio teatrale. Tale struttura denominata “Teatro por la Vida” è stata inaugurata nell’ottobre 2006 dall’attuale Presidente del Cile Michelle Bachelet (ex detenuta politica proprio nel carcere clandestino di Villa Grimaldi). L’Associazione Parco per la Pace Villa Grimaldi che gestisce il Museo ha pertanto invitato Assemblea Teatro a ritornare per presentare un lavoro inedito nel nuovo spazio. Si è scelto di realizzare un nuovo lavoro che, partendo dal “Funerale di Neruda”, simbolica prima manifestazione di resistenza al golpe

militare, approfondisca la riflessione sulla forza della parola. L’idea è nata dalla grande emozione provocata dalla risposta costante tra i sopravvissuti alla durezza delle privazioni e

delle torture nel campo di Villa Grimaldi che di fronte alla domanda “Cosa l’ha aiutata a resistere in una condizione di vita così estrema?”, hanno risposto “Il ricordo di una canzone! Una poesia! La pagina di un romanzo!”.

Lo spettacolo, come una veglia senza tempo, attraversa la vita del Cile prima e dopo il Golpe dell’11 settembre e la bara del poeta, come le sue case, è architettura di fantasia, trionfo di allegria e resistenza.

Assemblea Teatro, ancora una volta, sceglie di ricordare quanto della storia, quella vera, si cerca di dimenticare. Il funerale di Pablo Neruda rende memoria ad un poeta che, attraverso la forza della parola, ha salvato la dignità del suo popolo e la propria, al di là di ogni oltraggio politico e umano.
Teatro di testimonianza quindi, ove drammaturgicamente si intrecciano passato e presente nella coralità creata da nove personaggi che restituiscono voce e corpo ad una poesia incentrata sulla solidarietà umana, capace di travalicare ogni barbarie.
Una coralità che si evince anche dalla diversa provenienza degli attori italiani certo, ma anche Annapaola Bardeloni, italo-uruguaiana, Rafael Contreras e Macarena Paz Pizarro cileni.
In scena pochi ed essenziali elementi: alcune macerie, simbolo della devastazione subita dalla casa di Neruda ad opera dei militari di Pinochet, e la bara del poeta, sulla quale siede l’interprete del poeta stesso, narratore e commentatore delle vicende.
Dall’orrore della persecuzione, Assemblea Teatro fa risorgere la poesia: la bara si trasforma in un territorio dal quale fuoriescono conchiglie, bicchieri, bottiglie e oggetti con cui Neruda amava arredare le sue case-barca, metafora del navigare tra porti ove attingere nuovi e significativi versi da donare all’umanità.
Il funerale del poeta unisce un’enorme massa di persone che caparbiamente sfidano i militari allineati ai lati del corteo.
L’emozione creata da una parola schietta e piena, che canta la libertà contro ogni oppressione, sconfigge la paura di un popolo privato dei suoi più elementari diritti.
Il 6 dicembre, Il funerale di Neruda debutterà simbolicamente a Santiago del Cile, nell’ex centro di detenzione, oggi Museo della Memoria, di Villa Grimaldi per ricordare il sessantesimo anniversario della Dichiarazione dei Diritti Umani.
Continuando nella propria tradizione di teatro di memoria, Assemblea Teatro persiste nel sottolineare il significato etico della cultura e della poesia del teatro.
Sulle suggestioni di immagini, parole e canto, si erge la volontà di rendere giustizia a chi per questa ha combattuto.
Patrizia Mattoda

Dieci anni fa Assemblea Teatro realizzò con lo spettacolo “Fuochi” la sua prima tournée in Cile a cui ne seguirono diverse altre con gli spettacoli “Dialoghi”, “Più di mille giovedì”, “Ironicamente”, “Parole spezzate”.
Dal deserto di Atacama alla Patagonia australe abbiamo girovagato quel lungo paese al sud estremo del mondo. Ci siamo innamorati dei suoi poeti e scrittori e con alcuni siamo divenuti amici e fratelli.
Ma indimenticabile nella nostra memoria è stata la visita alla casa di Neruda a Isla Negra. Abbracciati da uno sterminato oceano siamo letteralmente caduti in quel sogno architettonico, in quella poesia fatta di stanze, di pareti, di finestre e di mille oggetti che il poeta aveva raccolto in una vita ricca di esperienze, che lo aveva portato nei paesi più diversi nel corso del primo novecento.
Una frase scritta a fuoco sui legni che sostengono la parete d’ingresso ci fulminò “Sono tornato dai miei viaggi. Ho navigato costruendo l’allegria”. Era la sua dichiarazione di vita per sé e per gli altri, ed era una dichiarazione che un po’ sentivamo nostra e ci rendeva a pieno titolo legittimi abitanti di quella casa. Mai, allora, avremmo pensato che dieci anni dopo saremmo tornati, carichi di allegria, anche a Isla Negra, alla tomba di Pablo e Matilde, a narrare quei giorni del Cile, giorni duri che però, come ogni deserto, celavano sotto il suolo le gemme di una fioritura.
Bastava l’acqua che con la democrazia è ritornata.
Renzo Sicco

mercoledì 12 novembre 2008

DIALOGHI CONFLITTI E SILENZI



CONVEGNO
Dialoghi conflitti e silenzi,
la mediazione a scuola e in famiglia

Riflessione sulle attuali problematiche educative e sul ruolo della mediazione del conflitto nel rapporto genitori figli e insegnanti alunni.

Il convegno è rivolto a operatori insegnanti e famiglie

Sabato 22 novembre 2008
9.00/13.00

Sala conferenze
Biblioteca Civica “A. Arduino”
Via Cavour, 31 - Moncalieri (To)

PROGRAMMA

9.00 - 9.30 Registrazione partecipanti

È la resistenza dell’aria che consente il volo.
Riflessioni sulla natura evolutiva dei conflitti genitori-figli nel mezzo di una grave emergenza educativa.
Daniele Novara
(Pedagogista, consulente e formatore, direttore del CPP - Centro Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei conflitti)

Litigare fa male e fa star male: perché, allora, non cercare il modo di uscirne?
Duccio Scatolero
(Esperto sui temi della Sicurezza, Mediazione e Gestione dei conflitti. Docente di Criminologia – Facoltà di Psicologia Università di Torino ).

11.00 Coffee break

La mediazione scolastica: strategie d’intervento e investimento culturale
Marco Bertoluzzo
(Formatore nelle tecniche di mediazione - Giurista criminologo Università di Torino)

Impariamo a mediare i conflitti: esperienze, riflessioni, progetti
Rita Vittori - Centro Studi Sereno Regis
(Formatrice sui temi della cooperazione, interculturalità e trasformazione non violenta dei conflitti)

Coordinerà la giornata di studi Silvia Pochettino – Giornalista
(Direttrice della Rivista Volontari per lo sviluppo)

E’ prevista l’assistenza per i bambini da parte del personale
degli Asili nido comunali e del Centro Zoe

Per informazioni e iscrizioni

Osservatorio Genitori e Figli,
Via Real Collegio, 44 – Moncalieri
Tel 011.64.01.356 - 011.64.22.38 Fax 011.64.01.375
Email osservatorio.famiglie@comune.moncalieri.to.it