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mentono sapendo di mentine

martedì 22 settembre 2009

Le prigioni invisibili


L'emigrazione e l'immigrazione sono le due facce di una stessa medaglia e non si può comprendere l'una senza conoscere l'altra, rilevava già Abdelmalek Sayad. Nondimeno, lo studio delle migrazioni si è concentrato soprattutto sul lato che ci riguarda da vicino, sull'immigrazione e le sue conseguenze, trascurando il lato nascosto del fenomeno, lo studio dell'emigrazione, delle sue cause e del suo significato. Basato su una ricerca etnografica multisituata in Marocco e a Torino, questo libro vuole invece essere una descrizione densa della migrazione marocchina nella sua interezza, soffermandosi in particolare sul momento dell'emigrazione e sui contesti di origine dei migranti. Dalla descrizione delle difficoltà e delle aspirazioni dei giovani abitanti di Casablanca e Khouribga, e dall'analisi della cultura dell'emigrazione e dell'immaginazione sociale, l'emigrazione marocchina emerge come un tentativo di fuga dalla mancanza di opportunità e dall'esclusione di classe. Ma l'immigrazione in Italia non mantiene tutte le promesse, perché le prigioni invisibili della discriminazione e dell'esclusione limitano costantemente i percorsi e le possibilità dei migranti marocchini. E i legami transnazionali, sociali e simbolici, con il paese d'origine continuano a essere decisivi nelle vite e nei progetti dei migranti. Unendo una dettagliata descrizione etnografica, arricchita dalle voci e dalle storie dei protagonisti, alle più recenti analisi teoriche, il libro rappresenta un contributo originale, da un punto di vista antropologico, allo studio delle migrazioni contemporanee.


Carlo Capello è docente di Antropologia Politica alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Torino. Ha condotto indagini sul campo a Torino e in Marocco sui temi della migrazione e dei riti funebri e nel Sud Italia sul tema della famiglia e della sicurezza sociale, pubblicando diversi saggi a partire dalle sue ricerche.

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