a

a
mentono sapendo di mentine

giovedì 20 gennaio 2011

Elio canta ''Mamma, gli ci vuol la fidanzata''

Nucleare: il contro-spot di Greenpeace usa l'ironia

L'associazione ambientalista lancia una campagna per replicare con il sarcasmo a quella del Forum a sostegno del ritorno all'atomo. "Quella era una pubblicità scorretta realizzata con i soldi dei contribuenti"

martedì 11 gennaio 2011

Nebulosa Tarantula



Come Dylan: tutti i motivi per abbandonare Facebook


L'idea di Bob Dylan per Subterranean Homesick Blues - il testo della canzone scritto su fogli di cartone - ha ispirato un giovane filmmaker del Minnesota (USA) per girare un video che spiega tutti i motivi per cui bisognerebbe fare a meno di Facebook. "Ciao, sono Ross. Ho qualcosa da dirvi su Facebook. Dovete uscirne": inizia con questi cartelli il video "discorso" di un ragazzo ripreso in strada tra la folla. Sulle note di un brano dei Thievery Corporation seguono tutti i suoi ironici perché: "Essere taggati. Non piace a nessuno". "Non hai 852 amici. Nella realtà ne hai circa 4. E questo va bene. 4 amici a cui parli sono meglio di 848 che non vuoi vedere e che invece sono felici di spiarti". E ancora: "Uno di questi sta vedendo una tua foto proprio ora. E ti sta giudicando". Poi la frase chiave: "Non ho un account - spiega Ross con i suoi cartelli - sono 'pulito' da 5 mesi e 17 giorni. E sono felice". E infine la brillante conclusione: "Ironia della sorte, forse stai guardando questo video su Facebook. Ricordati che sei molto più interessante del tuo profilo". (dal sito di Repubblica)

Mistero Buffo - Dario Fo e Franca Rame in scena al Teatro Nuovo di Milano


Esattamente 41 anni fa andavamo in scena qui a Milano con Mistero Buffo. Era il 1969. Recitavamo in un capannone di una piccola fabbrica dismessa dalle parti di Porta Romana che noi avevamo trasformato in una sala di teatro con il nostro gruppo.

In quell’occasione Franca ed io ci alternavamo sul palcoscenico eseguendo monologhi di tradizione popolare, tratti da giullarate e fabliaux del medioevo, non solo italiane, ma provenienti da tutta Europa. Lo spettacolo ottenne grande successo e venne replicato centinaia di volte nel nostro teatro di via Colletta, in palazzetti dello sport, chiese sconsacrate, locali cinematografici, in balere e perfino in teatri normali. Mistero Buffo cercava di dimostrare che esiste un teatro popolare di grande valore, nient’affatto succube o derivato da testi della tradizione erudita, espressione della cultura dominante. (Dal sito di Dario Fo)

mercoledì 5 gennaio 2011

Sì ai diritti, No ai ricatti. La società civile con la Fiom - Firma l’appello di Andrea Camilleri, Paolo Flores d’Arcais e Margherita Hack



FIRMA L'APPELLO

Il diktat di Marchionne, che Cisl e Uil hanno firmato, contiene una clausola inaudita, che nemmeno negli anni dei reparti-confino di Valletta era stata mai immaginata: la cancellazione dei sindacati che non firmano l’accordo, l’impossibilità che abbiano una rappresentanza aziendale, la loro abrogazione di fatto. Questo incredibile annientamento di un diritto costituzionale inalienabile non sta provocando l’insurrezione morale che dovrebbe essere ovvia tra tutti i cittadini che si dicono democratici. Eppure si tratta dell’equivalente funzionale, seppure in forma post-moderna e soft (soft?), dello squadrismo contro le sedi sindacali, con cui il fascismo distrusse il diritto dei lavoratori a organizzarsi liberamente.

Per questo ci sembra che la richiesta di sciopero generale, avanzata dalla Fiom, sia sacrosanta e vada appoggiata in ogni modo. L’inaudito attacco della Fiat ai diritti dei lavoratori è un attacco ai diritti di tutti i cittadini, poiché mette a repentaglio il valore fondamentale delle libertà democratiche. Ecco perché riteniamo urgente che la società civile manifesti la sua più concreta e attiva solidarietà alla Fiom e ai lavoratori metalmeccanici: ne va delle libertà di tutti.

Andrea Camilleri, Paolo Flores d’Arcais, Margherita Hack

Primi firmatari: don Andrea Gallo, Antonio Tabucchi, Dario Fo, Gino Strada, Franca Rame, Luciano Gallino, Giorgio Parisi, Fiorella Mannoia, Ascanio Celestini, Moni Ovadia, Lorenza Carlassarre, Sergio Staino, Gianni Vattimo, Furio Colombo, Marco Revelli, Piergiorgio Odifreddi, Massimo Carlotto, Valerio Magrelli, Enzo Mazzi, Valeria Parrella, Sandrone Dazieri, Angelo d'Orsi, Lidia Ravera, Domenico Gallo, Marcello Cini, Alberto Asor Rosa, don Paolo Farinella.

Lo spot atomico risulta radioattivo


In un Paese dove l’opposizione è accusata di ostacolare la regolare attività di governo, qualcuno considera normale che la lobby nucleare si tassi per affidare a se stessa l’informazione equilibrata da dare al popolo. Chicco Testa, presidente del Forum nucleare italiano, conosce l’argomento. L’Enel l’ha scelto per sanare i danni gravissimi da lui stesso prodotti alla cultura nucleare nazionale negli anni ‘80, quando guidava le manifestazioni per fermare le centrali. Lo spot, creato dalla Saatchi & Saatchi, solleva un problema più generale. L’informazione equilibrata e obiettiva sul nucleare, gestita dal Forum, è finanziata dalle seguenti aziende, in ordine alfabetico: Alstom, Ansaldo Nucleare, Areva, Confindustria, Eon, Edf, Edison, Enel, Federprogetti, Gdf Suez, Sogin, Stratinvest Ru, Techint, Technip, Tecnimont, Terna, Westinghouse. I dirigenti del Forum sono Bruno D’Onghia (capo in Italia dell’Edf, gigante elettrico nucleare francese), Karen Daifuku (nota lobbista internazionale del settore), e tre dirigenti Enel: Giancarlo Aquilanti, Paolo Iammatteo e Federico Colosi (di Giorgio Meletti dal sito http://www.ilfattoquotidiano.it/)

domenica 2 gennaio 2011

In Mongolia in Retromarcia



Raccontare di come ci abbia donato una figlia, la Mongolia, una volta entrati in consonanza con le sue musiche. Di come tutto quel viaggiare sia stata una lenta, anche sofferta, preparazione all'idea di procreare. Concepire l'idea di avere un figlio, prima ancora di concepirlo materialmente, quella la difficoltà maggiore, per un meccanismo tutto occidentale e tutto di testa rimescolato da libertà e paura. Occorre a volte battere cinquemila chilometri fuori pista per ricongiungersi a un'immagine ferma a pochi passi da noi, se soltanto si fossero aperti prima gli occhi nella direzione giusta. Ma "errare" è assieme "vagare" e "sbagliare" e questa sua doppiezza è il suo valore.

Nomadi erranti, sempre.