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mentono sapendo di mentine

lunedì 27 aprile 2009

Rifugio antiaereo di piazza Risorgimento Torino


A partire dall'autunno 1942, il grande ciclo di bombardamenti che investì Torino pose in maniera drammatica il problema della scarsità di rifugi antiaerei adeguati. Fino a quel momento la questione dell'offesa aerea era stata affrontata dalle autorità in maniera superficiale e senza un quadro chiaro degli effetti disastrosi che avrebbe provocato. Ne è riprova il fatto che per oltre un anno dall'inizio della guerra si continuarono a scavare sul suolo pubblico migliaia di metri lineari di trincee, con lo scopo di difendere così la popolazione dalle incursioni, e solo dal dicembre 1941 esse furono demolite per la palese inefficacia. Al 15 dicembre 1944 i rifugi pubblici di Torino, potevano accogliere 46.402 persone; i rifugi definiti casalinghi, indicati con una "R" bianca vicino al portone, erano divisi in due categorie: quelli normali e quelli di circostanza. I primi erano 955 e potevano accogliere 41.222 persone; i secondi - vere e proprie trappole - erano 15.076. Sommando le capienze dei rifugi veri e propri e di quelli casalinghi normali (tutti anticrollo) risulta che solo il 15% della popolazione poteva dirsi al riparo. Riaperto nel 1995, quello di piazza Risorgimento, è uno dei ricoveri pubblici costruiti a cura del Comune con tecniche antibomba; è tra i più grandi per dimensioni, con una superficie di circa 700 metri quadri. Costruito in cemento armato e posto a una profondità di 12 metri si articola su tre gallerie parallele larghe 4 metri e mezzo e lunghe 40, collegate da otto passaggi per una superficie complessiva di circa 700 mq.



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