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mentono sapendo di mentine

giovedì 2 aprile 2009

Il silenzio del vento di JON KRAKAUER


«Credo che le radici della mia ossessione risalgano al 1962. Allora, ero un comune ragazzino che cresceva a Corvallis, nell’Oregon. Mio padre era un genitore rigido e assennato che assillava costantemente i cinque figli perché studiassero la matematica e il latino… Inspiegabilmente, in occasione del mio ottavo compleanno, questo rigido pedagogo mi regalò una piccozza e mi condusse a fare la mia prima escursione. All’età di diciotto anni, l’alpinismo era la sola cosa che m’interessava. Nel 1974, la mia fissazione divenne ancora più forte. L’evento fondamentale fu la mia prima spedizione in Alaska.» Nelle dodici storie di montagna raccolte in questo libro, Jon Krakauer descrive mirabolanti esperienze di alpinismo, proprie e altrui, su alcune delle pareti più «difficili» ed «estreme» del mondo. Dal fallito tentativo di scalata della Parete Nord dell’Eiger, all’impresa solitaria del Devils Thumb, nella Columbia britannica, sino alla tragica estate del 1986 sul K2. Grazie a uno stile appassionante e avvincente, Krakauer ci fa rivivere le lunghe marce di avvicinamento in territori remoti, i fortunosi atterraggi sui ghiacciai, le rischiosissime scalate su cascate di ghiaccio e ci trasmette le sensazioni uniche e irripetibili che l’alpinismo può dare, deciso tuttavia a diradare la mistica che avvolge tale sport: gli scalatori non sono degli squilibrati, ma solo «persone soggette a una forma particolarmente acuta della Condizione Umana.»

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