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mentono sapendo di mentine

giovedì 31 luglio 2008

Il violoncellista di Sarajevo

Per gli storici l'assedio di Sarajevo ha costituito la pagina finale più appropriata di un secolo che ci ha dato conflitti mondiali, armi nucleari, distruzioni immani, genocidi. Siamo proprio a Sarajevo: è un giorno di fine maggio nella città assediata e la gente fa la coda al mercato per comprare il pane. Un colpo di mortaio cade nel bel mezzo della folla e uccide 22 persone. Vedran Smailovic, violoncellista dell'orchestra cittadina, decide di onorare le vittime e per 22 giorni si siederà col suo strumento nel punto dove è avvenuta la strage, per suonare l'Adagio di Albinoni. Probabilmente non sa nemmeno che l'Adagio è stato tratto da un frammento manoscritto trovato fra le rovine di Dresda dopo il terribile bombardamento e incendio che distrusse la città tedesca. La musica è sopravvissuta alla distruzione e forse è per questo che la suona nella piazza martoriata della città bosniaca, proprio dove la gente è morta mentre comprava il pane. Qualcosa deve sopravvivere all'orrore.

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