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mentono sapendo di mentine
giovedì 31 luglio 2008
Joan Baez in Sarajevo, April 1993
Joan Baez in Sarajevo, April 1993. Real footage. The song played is "Stones in the Road". The cellist playing in the street, towards the end of the video, is Vedran Smailovic, "the cellist of Sarajevo"
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Il violoncellista di Sarajevo

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mercoledì 30 luglio 2008
1° Campionato Europeo Softball Femminile Under 22Torino – La Loggia (Italia), 27 Luglio – 2 Agosto 2008
La 1a edizione dei Campionati Europei Under 22 di softball si svolgerà sui campi di La Loggia (in via Livorno) e di Torino (via Passo Buole). Saranno ospitate dalla nazionale Italiana le squadre nazionali di Francia, Croazia, Grecia, Russia, Repubblica Ceca, Spagna, Ucraina.
CALENDARIO PARTITE
sabato 26 luglio 2008
GOA-BOA FESTIVAL 26.07.08
Fiera di Genova/Nuova Darsena
Apertura porte ore 17
MANU CHAO RADIO BEMBA SOUND SYSTEM (ore 24)

TONINO CAROTONE & ARPIONIMAGNIFICO & TURBOLENZA THE HORMONAUTS :: CO' SANGIn Fiera sul Palco 2, dal tramonto all'alba: EX-OTAGO :: AUTOKRATZ (Kitsune) :: LA VALIGETTA :: CLUB POGO :: RADICICABALLANU :: DJ KAMO & FCTPorto Antico/Arena del Mare - ore 20 HERMITAGE ::
BLUVERTIGO (ore 21) al temine del concerto si potrà raggiungere la Fiera imbarcandosi in Battello (ormeggiato a pochi mt) in tempo per l'inizio del concerto di Manu Chao (posti limitati; prenotazioni presso l'Arena del Mare durante le serate di programmazione).
Fiera di Genova/Nuova Darsena
Apertura porte ore 17
MANU CHAO RADIO BEMBA SOUND SYSTEM (ore 24)

TONINO CAROTONE & ARPIONIMAGNIFICO & TURBOLENZA THE HORMONAUTS :: CO' SANGIn Fiera sul Palco 2, dal tramonto all'alba: EX-OTAGO :: AUTOKRATZ (Kitsune) :: LA VALIGETTA :: CLUB POGO :: RADICICABALLANU :: DJ KAMO & FCTPorto Antico/Arena del Mare - ore 20 HERMITAGE ::
BLUVERTIGO (ore 21) al temine del concerto si potrà raggiungere la Fiera imbarcandosi in Battello (ormeggiato a pochi mt) in tempo per l'inizio del concerto di Manu Chao (posti limitati; prenotazioni presso l'Arena del Mare durante le serate di programmazione).
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giovedì 24 luglio 2008
SALVI!
dal sito: di Karl Unterkircher
ore 10:35 del 24/07/2008
FAIRY MEADOWS, Pakistan -- Sono finalmente al campo base
........Walter Nones .........e.............Simon Kehrer

dopo l’odissea sulla parete Rakhiot del Nanga Parbat che ha tenuto col fiato sospeso l’Italia e il mondo intero. Pochi minuti fa sono stati recuperati dagli elicotteri di soccorso sul pianoro ghiacciato a 5.700 metri che gli alpinisti hanno raggiunto questa mattina alle 9, ora pakistana, dopo essere scesi con gli sci dal colle dove avevano bivaccato per la notte.
Cielo sereno, sole in alta quota e calma di vento. La prima, buona notizia di oggi arriva all’1.33 di notte (le cinque e mezza in Pakistan) dalla voce di Maurizio Gallo, che avverte Agostino Da Polenza delle ottime condizioni meteo ai piedi del Nanga Parbat: finalmente un’alba splendida dopo giorni di nebbia e nevicate sulla parete Rakhiot.
Circa due ore più tardi, la seconda bella notizia: Gallo e Mondinelli avvistano Walter Nones e Simon Kehrer che si abbassano di quota.
"Li abbiamo visti, stanno scendendo con gli sci, dritti sotto il colle!" Annuncia Gallo al telefono. Nel giro di un’ora sono scendono da 6.600 metri a 5.700, superando due crepacci, uno dei quali in corda doppia, e arrivando su un pianoro del ghiacciaio adatto per il lowering degli elicotteri.
Alle 5 italiane (le 9 in Pakistan) arriva la telefonata di Walter Nones sul satellitare di Maurizio Gallo: due alpinisti si fermano sul pianoro, aspettano il recupero. Sono stanchi dopo dieci giorni passati in parete.
Purtroppo, però, gli elicotteri sono in ritardo, e sul ghiacciaio inizia a formarsi qualche nuvola. La preoccupazione sale, si susseguono telefonate tra Gallo, Da Polenza, l’ambasciata italiana in Pakistan e il comando militare pakistano.
A mezzogiorno, ora pakistana (le 8 in Italia), finalmente i velivoli raggiungono il campo base, dove purtroppo è scesa la nebbia.
Gallo e Mondinelli, con i piloti, hanno fatto un primo volo di ricognizione, durante hanno individuato la posizione di Nones e Kehrer sul ghiacciaio. Rientrati al base, gli elicotteri, alleggeriti, sono saliti lassù e hanno recuperato i due alpinisti che pochi minuti fa sono atterrati al campo base. Dove Walter e Simon hanno finalmente riabbracciato gli amici corsi laggiù dall'Italia per aiutarli.
di Sara Sottocornola
ore 10:35 del 24/07/2008
FAIRY MEADOWS, Pakistan -- Sono finalmente al campo base
........Walter Nones .........e.............Simon Kehrer


dopo l’odissea sulla parete Rakhiot del Nanga Parbat che ha tenuto col fiato sospeso l’Italia e il mondo intero. Pochi minuti fa sono stati recuperati dagli elicotteri di soccorso sul pianoro ghiacciato a 5.700 metri che gli alpinisti hanno raggiunto questa mattina alle 9, ora pakistana, dopo essere scesi con gli sci dal colle dove avevano bivaccato per la notte.
Cielo sereno, sole in alta quota e calma di vento. La prima, buona notizia di oggi arriva all’1.33 di notte (le cinque e mezza in Pakistan) dalla voce di Maurizio Gallo, che avverte Agostino Da Polenza delle ottime condizioni meteo ai piedi del Nanga Parbat: finalmente un’alba splendida dopo giorni di nebbia e nevicate sulla parete Rakhiot.
Circa due ore più tardi, la seconda bella notizia: Gallo e Mondinelli avvistano Walter Nones e Simon Kehrer che si abbassano di quota.
"Li abbiamo visti, stanno scendendo con gli sci, dritti sotto il colle!" Annuncia Gallo al telefono. Nel giro di un’ora sono scendono da 6.600 metri a 5.700, superando due crepacci, uno dei quali in corda doppia, e arrivando su un pianoro del ghiacciaio adatto per il lowering degli elicotteri.
Alle 5 italiane (le 9 in Pakistan) arriva la telefonata di Walter Nones sul satellitare di Maurizio Gallo: due alpinisti si fermano sul pianoro, aspettano il recupero. Sono stanchi dopo dieci giorni passati in parete.
Purtroppo, però, gli elicotteri sono in ritardo, e sul ghiacciaio inizia a formarsi qualche nuvola. La preoccupazione sale, si susseguono telefonate tra Gallo, Da Polenza, l’ambasciata italiana in Pakistan e il comando militare pakistano.
A mezzogiorno, ora pakistana (le 8 in Italia), finalmente i velivoli raggiungono il campo base, dove purtroppo è scesa la nebbia.
Gallo e Mondinelli, con i piloti, hanno fatto un primo volo di ricognizione, durante hanno individuato la posizione di Nones e Kehrer sul ghiacciaio. Rientrati al base, gli elicotteri, alleggeriti, sono saliti lassù e hanno recuperato i due alpinisti che pochi minuti fa sono atterrati al campo base. Dove Walter e Simon hanno finalmente riabbracciato gli amici corsi laggiù dall'Italia per aiutarli.
di Sara Sottocornola
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martedì 22 luglio 2008
GOMORRA
di Roberto Saviano
Questo incredibile, sconvolgente viaggio nel mondo affaristico e criminale della camorra si apre e si chiude nel segno delle merci, del loro ciclo di vita. Le merci "fresche", appena nate, che sotto le forme più svariate - pezzi di plastica, abiti griffati, videogiochi, orologi - arrivano al porto di Napoli e, per essere stoccate e occultate, si riversano fuori dai giganteschi container per invadere palazzi appositamente svuotati di tutto, come creature sventrate, private delle viscere. E le merci ormai morte che, da tutta Italia e da mezza Europa, sotto forma di scorie chimiche, morchie tossiche, fanghi, addirittura scheletri umani, vengono abusivamente "sversate" nelle campagne campane, dove avvelenano, tra gli altri, gli stessi boss che su quei terreni edificano le loro dimore fastose e assurde - dacie russe, ville hollywoodiane, cattedrali di cemento e marmi preziosi - che non servono soltanto a certificare un raggiunto potere ma testimoniano utopie farneticanti, pulsioni messianiche, millenarismi oscuri.
Questa è oggi la camorra, anzi, il "Sistema", visto che la parola "camorra" nessuno la usa più: da un lato un'organizzazione affaristica con ramificazioni impressionanti su tutto il pianeta e una zona grigia sempre più estesa in cui diventa arduo distinguere quanta ricchezza è prodotta direttamente dal sangue e quanta da semplici operazioni finanziarie. Dall'altro lato un fenomeno criminale profondamente influenzato dalla spettacolarizzazione mediatica, per cui i boss si ispirano negli abiti e nelle movenze a divi del cinema e a creature dell'immaginario, dai gangster di Tarantino alle sinistre apparizioni de Il corvocon Brandon Lee. Figure come Gennarino McKay, Sandokan Schiavone, Cicciotto di Mezzanotte, Ciruzzo 'o Milionario, se non avessero provocato decine di morti ammazzati potrebbero sembrare in tutto e per tutto personaggi inventati da uno sceneggiatore con troppa fantasia. In questo libro avvincente e scrupolosamente documentato Roberto Saviano ha ricostruito sia le spericolate logiche economico-finanziarie ed espansionistiche dei clan del napoletano e del casertano, da Secondigliano a Casal di Principe, sia le fantasie infiammate che alle logiche imprenditoriali coniugano il fatalismo mortuario dei samurai del medioevo giapponese. Ne viene fuori un libro anomalo e potente, appassionato e brutale, al tempo stesso oggettivo e visionario, di indagine e di letteratura, pieno di orrori come di fascino inquietante, un libro il cui giovanissimo autore, nato e cresciuto nelle terre della più efferata camorra, è sempre coinvolto in prima persona. Sono pagine che afferrano il lettore alla gola e lo trascinano in un abisso dove davvero nessuna immaginazione è in grado di arrivare.

Questo incredibile, sconvolgente viaggio nel mondo affaristico e criminale della camorra si apre e si chiude nel segno delle merci, del loro ciclo di vita. Le merci "fresche", appena nate, che sotto le forme più svariate - pezzi di plastica, abiti griffati, videogiochi, orologi - arrivano al porto di Napoli e, per essere stoccate e occultate, si riversano fuori dai giganteschi container per invadere palazzi appositamente svuotati di tutto, come creature sventrate, private delle viscere. E le merci ormai morte che, da tutta Italia e da mezza Europa, sotto forma di scorie chimiche, morchie tossiche, fanghi, addirittura scheletri umani, vengono abusivamente "sversate" nelle campagne campane, dove avvelenano, tra gli altri, gli stessi boss che su quei terreni edificano le loro dimore fastose e assurde - dacie russe, ville hollywoodiane, cattedrali di cemento e marmi preziosi - che non servono soltanto a certificare un raggiunto potere ma testimoniano utopie farneticanti, pulsioni messianiche, millenarismi oscuri.
Questa è oggi la camorra, anzi, il "Sistema", visto che la parola "camorra" nessuno la usa più: da un lato un'organizzazione affaristica con ramificazioni impressionanti su tutto il pianeta e una zona grigia sempre più estesa in cui diventa arduo distinguere quanta ricchezza è prodotta direttamente dal sangue e quanta da semplici operazioni finanziarie. Dall'altro lato un fenomeno criminale profondamente influenzato dalla spettacolarizzazione mediatica, per cui i boss si ispirano negli abiti e nelle movenze a divi del cinema e a creature dell'immaginario, dai gangster di Tarantino alle sinistre apparizioni de Il corvocon Brandon Lee. Figure come Gennarino McKay, Sandokan Schiavone, Cicciotto di Mezzanotte, Ciruzzo 'o Milionario, se non avessero provocato decine di morti ammazzati potrebbero sembrare in tutto e per tutto personaggi inventati da uno sceneggiatore con troppa fantasia. In questo libro avvincente e scrupolosamente documentato Roberto Saviano ha ricostruito sia le spericolate logiche economico-finanziarie ed espansionistiche dei clan del napoletano e del casertano, da Secondigliano a Casal di Principe, sia le fantasie infiammate che alle logiche imprenditoriali coniugano il fatalismo mortuario dei samurai del medioevo giapponese. Ne viene fuori un libro anomalo e potente, appassionato e brutale, al tempo stesso oggettivo e visionario, di indagine e di letteratura, pieno di orrori come di fascino inquietante, un libro il cui giovanissimo autore, nato e cresciuto nelle terre della più efferata camorra, è sempre coinvolto in prima persona. Sono pagine che afferrano il lettore alla gola e lo trascinano in un abisso dove davvero nessuna immaginazione è in grado di arrivare.
giovedì 17 luglio 2008
martedì 1 luglio 2008
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