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mentono sapendo di mentine

mercoledì 24 marzo 2010

RAIPERUNANOTTE

IL FOTOGRAFO


Il Fotografo
di Emmanuel Guibert, Didier Lefèvre, Frèdèric Lemercier
Coconino Press-Fandango Libri, in collaborazione con Medici senza frontiere. Prefazione di Adriano Sofri Per la prima volta in un unico volume, arricchito dalla prefazione di Adriano Sofri, il libro a sei mani (fotografie di Lefèvre, disegni di Guibert, grafica di Lemercier) che ha raccolto premi in tutto il mondo. Un reportage giornalistico realizzato con una formula unica, che accosta fumetti e foto e inserisce le vignette e le pagine a fumetti nel flusso della narrazione per fotografie. E’ il racconto del viaggio nell’Afghanistan dilaniato dal conflitto tra sovietici e mujaheddin, compiuto nel 1986 da Lefevre al seguito di una spedizione di Medici senza frontiere. Tra destini individuali e geopolitica, fotografie e illustrazioni, il libro offre uno spaccato della storia recente e aiuta a capire meglio l’assetto mondiale di oggi.Il Fotografo di Emmanuel Guibert, Didier Lefèvre, Frèdèric Lemercier Coconino Press-Fandango Libri, in collaborazione con Medici senza frontiere. Prefazione di Adriano Sofri Per la prima volta in un unico volume, arricchito dalla prefazione di Adriano Sofri, il libro a sei mani (fotografie di Lefèvre, disegni di Guibert, grafica di Lemercier) che ha raccolto premi in tutto il mondo. Un reportage giornalistico realizzato con una formula unica, che accosta fumetti e foto e inserisce le vignette e le pagine a fumetti nel flusso della narrazione per fotografie. E’ il racconto del viaggio nell’Afghanistan dilaniato dal conflitto tra sovietici e mujaheddin, compiuto nel 1986 da Lefevre al seguito di una spedizione di Medici senza frontiere. Tra destini individuali e geopolitica, fotografie e illustrazioni, il libro offre uno spaccato della storia recente e aiuta a capire meglio l’assetto mondiale di oggi.

GENTE DI PIEMONTE


"Gente di Piemonte" raccoglie le oltre cento storie che Carlo Petrini, piemontese doc e fondatore del movimento Slow Food, ha dedicato alla realtà del territorio per la costruzione di una memoria locale. Racconti pubblicati su Repubblica nella rubrica "Storie di Piemonte" in oltre due anni di appassionata ricerca. Un atto d'amore verso le proprie origini e di appartenenza al popolo piemontose, alla sua cultura e alla sua vita.

martedì 23 marzo 2010

RAIPERUNANOTTE

L'anteprima dell'intervista di Sandro Ruotolo al comico toscano che promuove la trasmissione di giovedì con Santoro, in onda anche su RepubblicaTv
Il video si apre con un duetto tra Benigni e una turista macedone, che lo ha riconosciuto. "We don't want money from Santoro, we are the only one", dice Benigni che poi rivolto alla signora ripete: "Macedonia, paese della libertà: 40 milioni di abitanti secondo Verdini, 8 secondo la Questura. Ciao Santoro ti aspetto in Macedonia".

venerdì 19 marzo 2010

IL TRENO DEI MIGRANTI


LA MOSTRA
Il Novecento è una storia ricca di viaggi della speranza, di frontiere attraversate da uomini e donne alla ricerca di una vita migliore. Viaggi, transiti, permanenze hanno generato una grande ricchezza di tracce storiche, letterarie, fotografiche e cinematografiche. La finalità è didattica e pedagogica insieme, perciò l'ampiezza degli strumenti utilizzati, dalla fotografia, al video, alla multimedialità sino al contributo delle arti teatrali, musicali, cinematografiche e visive, intendono offrire continui stimoli proponendo ai visitatori più che una esposizione una suggestiva esperienza emozionale.

Il percorso è diviso in tre sezioni:
1) Emigrazione italiana e pugliese negli USA (dal 1900 al 1927);
2) Emigrazione pugliese in Europa e nord Italia (dal 1946 al 1976);
3) Immigrazione in Puglia.

Il treno si fermerà nelle seguenti stazioni ferroviarie:
» Lecce - 20,21,22, 23, 24 febbraio
» Brindisi Centrale - 25,26,27,28 febbraio
» Taranto - 1,2,3,4 marzo
» Bari Centrale - dal 5 al 11 marzo
» Foggia - 12,13,14, 15 marzo
» Torino Porta Nuova - 18,19,20,21 marzo

Orario di apertura: dalle 9 alle 18 (ultimo ingresso ore 17.30)
L'ingresso alla mostra è gratuito.

Le voci narranti degli attori pugliesi Michele Placido, Sergio Rubini, Mario Perrotta e Cosimo Cinieri, seguono il percorso dei visitatori lungo l’esposizione. Sono state selezionate più di 300 fotografie provenienti da musei, archivi storici, istituti, fondazioni, affiancate da opere di grandi fotografi e fotoreporter internazionali. La documentazione fotografica è arricchita da una ricerca video grazie alla partecipazione di Teche RAI e dell’Istituto Luce. Uno spazio per ogni sezione è destinato al cinema, attraverso videoclip con la sequenza di brevi ma significative scene inserite nel percorso della mostra come finestra sull’immaginario prodotto dal cinema rispetto all’illustrazione documentaria offerta dal percorso espositivo. Un contributo dell'arte visiva dagli artisti albanesi Andrian Paci, Alfred "Milot" Mirashi , Parlind Prelashi, Artan Shabani arrivati in Italia con le carrette del mare negli anni Novanta e oggi importanti artisti internazionali di arte contemporanea. Il valore aggiunto sono i testimoni diretti, i migranti, coloro che sono dovuti partire, che raccontano l’emigrazione per averla vissuta sulla propria pelle e che rappresentano un importante contributo umano ed emotivo.

Migrazione significa soprattutto spostamento. Per questa ragione la mostra sarà allestita all'interno di 12 carri merce che si trasformeranno in una grande galleria multimediale: il treno è uno dei segni simbolo della nostra migrazione, utilizzato da milioni di pugliesi per raggingere il porto di Napoli agli inizi del secolo da dove partivano i bastimenti per le Americhe, e nel dopoguerra per raggiungere il Belgio, la Francia, la Germania, la Svizzera.

CONTADINI DEL SUD di - Rocco Scotellaro


Avvicinandosi al pubblico, toccandolo, raccontando in prima persona in dialetto lucano, Ulderico Pesce porta in scena queste storie troppo spesso dimenticate con grande grazia, umorismo e con quella dolcezza che si prova parlando della propria terra.
La storia d’amore tra Amelia Rosselli, poetessa di origine ebraica e e Rocco Scotellaro, figlio di un ciabattino, durante le prime occupazioni delle terre demaniali in cui molti braccianti trovarono la morte.
Lo spettacolo rievoca la storia d’amore tra Amelia Rosselli, poetessa di origine ebraica (figlia di Carlo Rosselli, trucidato dai sicari di Mussolini con il fratello Nello nel 1937) e Rocco Scotellaro, figlio di un ciabattino, giovane scrittore e sindaco socialista di un paesino in provincia di Matera. Un storia d’amore indissolubilmente legata alla vita dei contadini del sud e alle prime occupazioni delle terre demaniali in cui molti braccianti trovarono la morte.

In Contadini del sud Ulderico Pesce racconta una storia fatta di tante storie; racconta dei contadini della Basilicata, di Rocco Scotellaro e di Amelia Rosselli; parla di terra, di sud, d’amore e di morte; di emigranti e contadini di tutta Italia, di Roma e di Matera, delle bufale e delle osterie di trastevere; della poesia e della vita. Sulla scena solo due sedie ed una grande fotografia in bianco e nero illuminata da una lampadina. Sullo sfondo di questi pochi elementi gli attori, Ulderico Pesce e Maria Letizia Gorga, danno vita e corpo alle figure di Rocco Scotellaro, giovane socialista lucano, e di Amelia Rosselli, poetessa figlia di Carlo Rosselli. L’anno è il 1948 e Rocco è appena arrivato a Roma per pubblicare il suo libro-indagine sulla vita dei contadini del sud. Amelia, ebrea, fuggita dall’Italia con la madre a causa delle persecuzioni razziali, torna in Italia alla ricerca di un posto in cui vivere. Il loro primo incontro, alla stazione, segna l’inizio di un grande amore. La storia di Rocco e di Amelia viene raccontata attraverso la loro musica (suonata e interpretata dal vivo), quella popolare lucana e quella delle vecchie canzoni ebraiche; il loro amore si esprime per mezzo delle poesie di Amelia la loro vita è indissolubilmente legata a quella dei contadini, a cui Rocco restituisce voce e dignità. E’ così che, durante lo spettacolo, le figure di Rocco e Amelia si fondono con quelle di Cosimo Montefusco fu Nunziante, giovane bufalaro lucano analfabeta, o con quella di Francesco Chironna, contadino emigrato in America in giovane età, poi tornato in Italia a organizzare le prime occupazioni di terre demaniali. Avvicinandosi al pubblico, toccandolo, raccontando in prima persona in dialetto lucano, Ulderico Pesce porta in scena queste storie troppo spesso dimenticate con grande grazia, umorismo e con quella dolcezza che si prova parlando della propria terra. Maria Letizia Gorga, seduta in mezzo al pubblico, ascolta le vicende di contadini ed emigranti così come Amelia le aveva ascoltate per bocca di Rocco in quegli anni felici del loro amore, prima della separazione, prima della malattia mentale e della morte. Attraverso stralci di lettere viene rievocato l’ultimo periodo dell’amore di Rocco e Amelia, lei a Roma a scrivere, lui nel suo paese a lottare per i contadini e combattere contro una malattia che lo ucciderà a soli trent’anni. Nei panni della commovente figura della madre, Ulderico Pesce ripercorre gli ultimi giorni di Rocco, la sua morte, evoca la figura magra e pallida di Amelia che vaga nei campi pieni di fango dopo il funerale, la sua partenza per l’America, l’ospedale psichiatrico, gli elettroshock. Infine il suicidio, avvenuto a Roma nel 1996, della donna definita da Pierpaolo Pasolini “la più grande poetessa del Novecento”.

lunedì 15 marzo 2010

ACTIVESTILLS


La fotografia come strumento di lotta contro ogni forma di oppressione e razzismo. Il photo-collective opera principalmente in Israele e nei territori palestinesi occupati.

Festival della fotografia etica

CIRQUE DU SOLEIL