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mentono sapendo di mentine

mercoledì 31 dicembre 2008

FÀTTË NDA FÀTTË


Luigi Viceconte, FÀTTË NDA FÀTTË
FATTO DOPO FATTO
frammenti di vita francavillese
Commedia in tre atti in lingua francavillese

domenica 28 dicembre 2008

Nè QUI Nè ALTROVE, una notte a Bari


Rivedersi dopo oltre vent'anni con amici che non hai più cercato. Di giorno basterebbero pochi minuti per un saluto di circostanza, ma di notte è un'altra cosa. Di notte Bari può catturare e trasformarsi in un irreale cinema della memoria. Dove presente e passato, ricordi e invenzione si confondono, e l'età da cui le illusioni fuggono può ancora sfiorare il tempo in cui tutto era possibile.

NE' OBLIO NE' PERDONO

Nunca más. Mai più. Aveva questo titolo il volume di testimonianze che lo scrittore argentino Ernesto Sábato consegnò al presidente Alfonsin nel 1984, dopo 8 anni di una dittatura militare che causò la morte di 30.000 persone. Mai più campi di tortura approntati dai militari (oltre 365). Mai più l'incubo della Ford Falcon, la berlina rudimentale, quasi sempre di colore verde, che rapiva, inghiottiva e poi scaricava cadaveri agli angoli delle strade. Mai più ragazzi scomparsi, come accadde al Collegio Nacional, un liceo argentino famoso come il Tasso a Roma o il Parini a Milano. Al Collegio si diplomò Ernesto Che Guevara, e lì studiarono altri protagonisti della storia argentina. Durante la dittatura militare, quel liceo ebbe 99 studenti uccisi. Mai più.

"Volevo e dovevo mantenere viva la memoria di quel periodo; per me, per i miei figli. Per tutti gli altri, per aiutare a ricordare e capire questo periodo doloroso della storia argentina. Per ricordo delle vittime e vergogna dei loro carnefici. Come testimone di una piccola storia. Una piccola storia sommata a migliaia di altre storie". scrive l'autore, in conclusione di un diario che affanna e travolge. Argentina 1976. Daniel è un attivista sindacale, e per il regime di Videla questo dato è sufficiente per considerarlo un sovversivo e per arrestarlo. In modo semplice e coinvolgente, Daniel racconta in queste pagine i tre anni di prigionia: i ricordi che si intrecciano con i destini del paese, la repressione militare, le torture, la lotta politica dei "montoneros", i desaparecidos.

Il suo diario dal carcere è una delle poche testimonianze dirette sulle condizioni dei detenuti politici argentini pubblicate in lingua italiana.

UNA STELLA DI NOME HENRY

Era il famoso Lunedì di Pasqua del 1916, quando il primo sgangherato esercito indipendentista irlandese, assediato nell'edificio delle poste centrali di Dublino, fu decimato e sconfitto dalle forze inglesi. Proprio dietro quelle barricate Henry ebbe la sua iniziazione alla politica, alla lotta armata e al sesso, grazie alla signorina O'Shea, sua maestra delle elementari, che poi sarà sua moglie. Dopo la disfatta, Henry riuscì a fuggire, imboccò la strada del terrorismo, conobbe De Valera e divenne uno degli uomini di fiducia di Michael Collins.

IL MISTERO DI TORINO

C'è un "mistero di Torino"? E quale? Che cosa nasconde la città della Sindone e dell'autoritratto di Leonardo, dei tecnici della Fiat e dei satanisti, di san Giuseppe Benedetto Cottolengo e del re lussurioso e scomunicato? Che cosa aleggia sotto Superga, tanto da provocare l'eccitazione delirante di Nietzsche e la folgorazione di de Chirico, che gli ispirò la pittura metafisica? Perché nessuna città è citata quanto questa da Nostradamus, che volle soggiornarvi? Perché è qui la maggiore raccolta di mummie e di libri egizi dei morti? Dove la condurrà un destino che, in pochi anni, l'ha portata sino a un milione e duecentomila abitanti e l'ha poi svuotata fin sotto i novecentomila? L'enigma di una "strana metropoli" è indagato da Vittorio Messori e Aldo Cazzullo.

sabato 27 dicembre 2008

Cronache birmane

Guy Delisle ha vissuto per più di un anno in Birmania con la sua compagna, in missione per Medici senza frontiere, e il figlio di pochi mesi. Nella patria di Aung San Suu Kyi ha scoperto una società oppressa dalla dittatura militare, ma anche un popolo aperto e generoso.Buddismo e repressione, aids e miniere, monsoni e ong: dopo "Pyongyang" e "Shenzhen", il nuovo reportage orientale del canadese dalla matita pungente e poetica.

Shenzhen

Shenzhen è una megalopoli della Cina meridionale, al confine con Hong Kong, in una zona di grande sviluppo economico. Guy Delisle ci ha lavorato per tre mesi e l'ha osservata nel suo momento di cambiamento più estremo, tra grattacieli scintillanti e avanzi di campagna, palazzi decadenti e migliaia di cantieri. Dopo il successo di Pyongyang torna la matita del disegnatore canadese per un altro indimenticabile reportage a fumetti dall'Estremo oriente. Uno sguardo allo stesso tempo spietato e affettuoso su un paese che più somiglia all'Occidente, più diventa incomprensibile.

Pyongyang

Pyongyang è la capitale della Corea del Nord, uno stato ai confini della realtà: una spietata dittatura comunista che vive in isolamento quasi completo, immersa nel culto di Kim Il-sung, nominato "presidente eterno" dopo la sua morte, e di suo figlio, il "caro leader" Kim Jong-il. Per gli stranieri è difficilissimo entrare e praticamente impossibile avere contatti con gli abitanti. Guy Delisle ha lavorato a Pyongyang per due mesi, e ne è tornato con un reportage a fumetti allo stesso tempo esilarante e drammatico. Uno sguardo unico dal paese più assurdo del mondo, dove il 1984 di Orwell non è più fantascienza.

lunedì 1 dicembre 2008

LETTERE CONTRO LA GUERRA

"Ci sono giorni nella vita in cui non succede niente, giorni che passano senza nulla da ricordare, senza lasciare una traccia, quasi non fossero vissuti. A pensarci bene, i più sono giorni così, e solo quando il numero di quelli che ci restano si fa chiaramente più limitato, capita di chiedersi come sia stato possibile lasciarne passare, distrattamente, tantissimi. Ma siamo fatti così: solo dopo si apprezza il prima e solo quando qualcosa è nel passato ci si rende meglio conto di come sarebbe averlo nel presente. Ma non c’è più".